14 febbraio
Mercoledì delle Ceneri
"Fammi conoscere, Signore, le tue vie"
(Sal 24, 4a)
Mercoledì delle Ceneri
I domenica di Quaresima
II domenica di Quaresima
III domenica di Quaresima
IV domenica di Quaresima
V domenica di Quaresima
Domenica delle Palme e della Passione del Signore
Giovedì Santo
Venerdì Santo
Sabato Santo
Domenica di Pasqua «Risurrezione del Signore»
IL TEMPO DI QUARESIMA
Il Tempo di Quaresima inizia il Mercoledì delle Ceneri e si protrae fino alla messa in Coena Domini esclusa (cfr. Ordinamento dell’anno liturgico e del calendario, 28).
“Ha lo scopo di preparare la Pasqua: la liturgia quaresimale guida alla celebrazione del mistero pasquale sia i catecumeni, attraverso i diversi gradi dell’iniziazione cristiana, sia i fedeli, mediante il ricordo del battesimo e mediante la penitenza” (Ordinamento dell’anno liturgico e del calendario, 27; cfr. SC 109).
La Quaresima è “tempo di ascolto della Parola di Dio e di conversione, di preparazione e di memoria del Battesimo, di riconciliazione con Dio e con i fratelli, di ricorso più frequente alle «armi della penitenza cristiana»: la preghiera, il digiuno, l’elemosina (cfr. Mt 6,1-6. 16-18)” (Direttorio su pietà popolare e liturgia, 124).
La liturgia quaresimale si caratterizza per sobrietà ed essenzialità: l’altare non deve essere ornato con i fiori[1], il suono degli strumenti è permesso solo per sostenere il canto[2], viene omesso il «Gloria»[3] e, in tutte le celebrazioni dall’inizio della Quaresima fino alla veglia pasquale, l’«Alleluia». Tutto ciò in vista di un ascolto profondo della Parola, di un incontro con il Signore della vita, di un’apertura al fratello bisognoso.
[1] “Nel tempo di Quaresima è proibito ornare l’altare con fiori. Fanno eccezione tuttavia la domenica Laetare (IV di Quaresima), le solennità e le feste”: OGMR, 305.
[2] “In tempo di Quaresima è permesso il suono dell’organo e di altri strumenti musicali soltanto per sostenere il canto. Fanno eccezione tuttavia la domenica Laetare (IV di Quaresima), le solennità e le feste”: OGMR, 313.
[3] “Lo si canta o si recita nelle domeniche fuori del tempo di Avvento e Quaresima; e inoltre nelle solennità e feste, e in celebrazioni di particolare solennità”: OGMR, 53.