11 marzo
IV Domenica di Quaresima

O Dio, che per mezzo del tuo Figlio operi mirabilmente la nostra redenzione,
concedi al popolo cristiano di affrettarsi con fede viva e generoso impegno
verso la Pasqua ormai vicina.
(Colletta, IV Domenica di Quaresima)

 

Il tempo di Quaresima pone in particolare risalto la misericordia di Dio, rivelatasi pienamente in Cristo. Come ascoltiamo nella seconda lettura: «Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo» (Ef 2,4-5). E questa salvezza è per grazia. Dio risponde alle nostre infedeltà con un amore che potremmo definire ostinato: con premura continua a mandare i suoi messaggeri al popolo eletto, mosso da sentimenti di viscerale compassione (cf. 2 Cr 36,15). E questo amore incondizionato suscita e provoca il pentimento: Israele in terra d’esilio sperimenta, a motivo delle proprie colpe, il pianto e la tristezza (cf. Sal 136), ma questo pianto è preludio alla gioia vera donataci da Cristo salvatore nel suo mistero pasquale.

 

CELEBRAZIONE EUCARISTICA

In questa quarta domenica di Quaresima (Laetare) i linguaggi della celebrazione esprimono la gioia per la vicinanza della Pasqua: è permesso utilizzare gli strumenti musicali, ornare l’altare con i fiori, le vesti sono di colore rosaceo (cf. Paschalis sollemnitatis, 25)[1].

 

Monizione d’inizio

Peccatori pentiti e perdonati, siamo ricondotti dalle tenebre alla luce in virtù della redenzione di Cristo che rischiara la notte di Nicodemo e le nostre oscurità con la certezza che Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito. La Quaresima è occasione propizia per lasciarsi finalmente amare, salvare, raggiungere dalla luce. Ciò è tuttavia assegnato alla nostra libertà e rimane aperta la possibilità di non credere, di amare più le tenebre che la luce (cf. Gv 3,19), di preferire l’errore alla verità, la condanna alla salvezza. L’invito alla conversione risuona allora più che mai attuale e sgorga dal cuore innamorato del Figlio di Dio mandato nel mondo non per condannare bensì per salvare.

 

Atto penitenziale

Per l’atto penitenziale si suggerisce l’adozione della terza formula proposta dal Messale Romano, tempo di Quaresima, n. 3 (MR, p. 300).

Gesù Cristo, il giusto, intercede per noi
e ci riconcilia con il Padre.
Apriamo il nostro spirito al pentimento,
per essere meno indegni
di accostarci alla mensa del Signore.

Si fa una breve pausa di silenzio.
Poi il sacerdote, o un altro ministro idoneo, dice o canta le seguenti invocazioni:

Signore, che fai passare
dalla morte alla vita
chi ascolta la tua parola,
abbi pietà di noi.

Il popolo risponde:
Signore, pietà. Oppure: Kýrie, eléison.

Sacerdote:
Cristo,
che hai voluto essere innalzato
da terra per attirarci a te,
abbi pietà di noi.

Il popolo risponde:
Cristo, pietà. Oppure: Christe, eléison.

Sacerdote:
Signore, che ci sottoponi
al giudizio della tua croce,
abbi pietà di noi.

Il popolo risponde:
Signore, pietà. Oppure: Kýrie, eléison.

 
Segue l’assoluzione del sacerdote, come di consueto.

 

Colletta

Se lo si ritiene opportuno, per il bene spirituale dell’assemblea, è possibile utilizzare la colletta alternativa della quarta Domenica di Quaresima anno B (MR, p. 971).

Dio buono e fedele,
che mai ti stanchi di richiamare gli erranti
a vera conversione
e nel tuo Figlio innalzato sulla croce
ci guarisci dai morsi del maligno,
donaci la ricchezza della tua grazia
perché rinnovati nello spirito
possiamo corrispondere
al tuo eterno e sconfinato amore.
Per il nostro Signore.

 

Professione di fede

Come già indicato, per tutto il tempo quaresimale è bene utilizzare il simbolo detto “degli Apostoli” (MR, p. 306). “Esso richiama la professione di fede fatta nella celebrazione del Battesimo e si inserisce opportunamente nel tempo di Quaresima e di Pasqua, nel contesto catecumenale e mistagogico dell’iniziazione cristiana” (CEI, Messale Romano. Precisazioni, 2).

 
Preghiera universale

Monizione introduttiva
Fratelli, ecco i giorni favorevoli in cui il Signore si fa trovare da quanti sono disponibili ad accoglierlo senza riserve; i giorni in cui egli moltiplica i suoi interventi di luce e di salvezza.

Preghiamo insieme e diciamo: Dio di misericordia, ascoltaci.

Per i catecumeni, che riceveranno il battesimo nella prossima Pasqua, perché il Signore accresca in loro la fede e la conoscenza della verità. Preghiamo.

Per i popoli in via di sviluppo, perché con l’aiuto e la solidarietà delle altre nazioni progrediscano nelle conquiste della civiltà e del benessere, e concorrano alla sicurezza e alla pace del mondo intero. Preghiamo.

Per i nostri fratelli che sono nella sofferenza e nella prova, perché il Signore doni loro serenità e fortezza di spirito. Preghiamo.

Per noi tutti, perché impariamo a donare ai poveri il frutto della penitenza quaresimale. Preghiamo.

Orazione conclusiva

Padre buono e fedele, che tutto governi con sapienza e amore, accogli l’umile preghiera dei tuoi figli, e concedi loro di percorrere sotto la guida del tuo Spirito la strada che li riporta a te, pregustando la gioia della Pasqua.

Per Cristo nostro Signore.

 
Presentazione dei doni

Se nelle domeniche precedenti i riti della presentazione dei doni si sono svolti in silenzio, in questa domenica è bene accompagnare la processione offertoriale con un canto.

Oltre al pane e al vino, si portino i frutti del digiuno quaresimale a favore dei più bisognosi della comunità[2].

 

Benedizione

Tra gli avvisi, sobriamente offerti dopo la preghiera post communio, si potrebbe rinnovare l’invito a celebrare il sacramento della riconciliazione.

Per la benedizione finale, si suggerisce di adottare la preghiera di benedizione sul popolo n. 23 (MR, p. 450), per il riferimento alla perseveranza nella preghiera e nella carità fraterna.

Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.

Conferma, Signore, i tuoi fedeli,
sostienili con il vigore della tua grazia,
perché perseverando nella preghiera e nella carità fraterna
ti riconoscano come Padre.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. Amen.

 

[1] «La differenza dei colori nelle vesti sacre ha lo scopo di esprimere, anche con mezzi esterni, la caratteristica particolare dei misteri della fede che vengono celebrati e il cammino della vita cristiana in cammino lungo il corso dell’anno liturgico»: OGMR, 345.

[2] «Si possono anche fare offerte in denaro, o presentare altri doni per i poveri o per la Chiesa, portati dai fedeli o raccolti in chiesa. Essi vengono deposti in un luogo adatto, fuori dalla mensa eucaristica»: OGMR, 73.